Sa Seada
Ricetta
Fra i tanti dolci che la Sardegna ci offre, sicuramente sa seada o sebada è il più conosciuto e ci rappresenta non solo in tutta Italia ma in tutto il mondo. Molto diverso infatti dai conosciuti dolci di mandorle che vengono realizzati in un grandissimo numero di varietà e che venivano considerati i dolci delle feste, per il costo delle materie prime e per i spesso lunghi tempi di realizzazione.La seada si preparava fin dall’ antichità proprio perché i prodotti per la sua preparazione erano, e ancora oggi sono reperibili, in tutte le case del mondo agro pastorale.Originaria di un territorio meraviglioso della Sardegna, la Barbagia che consiglio a tutti di visitare anche e soprattutto in autunno.I suoi colori e le sue tradizioni vi faranno innamorare. Abbastanza semplice da realizzare, basta osservare alcune regole fondamentali, quelle che le nonne ci hanno trasmesso… Vi elenco i prodotti che occorrono.
INGREDIENTI
Per sa pasta violada
500 grammi di semola di grano duro
200 grammi di acqua
Poco sale
100 grammi di strutto
Vi lascio qui sotto la videoricetta per prepararla ( vi sarà utile in tante preparazioni)
Per il ripieno (circa 15 seadas)
500 grammi di formaggio fresco ( non primo sale mi raccomando, qualcuno fa confusione ) pecorino o vaccino.Va lasciato fermentare per un paio di giorni coperto con un canovaccio “fattu pesare”, affinché fili in frittura. Il formaggio in fermentazione non deve essere messo mai in frigo, questo è molto importante.
3 limoni non trattati
olio per friggere
Miele per guarnire
Vi servirà poi una rotella o un coppapasta per creare l’involucro di pasta
PROCEDIMENTO
Impastare la pasta prima con l’acqua, lavorandola bene.Aggiungere lo strutto morbido a poco a poco, aggiungendo l’altro solo quando il precedente è ben assorbito, fino ad avere un impasto bianco e liscio. Avvolgerlo in pellicola e metterlo a riposare in frigo per qualche ora. Tagliare il formaggio a pezzetti e metterlo in una padella antiaderente e farlo sciogliere piano piano girando. All’occorrenza se risulta duro aggiungere un cucchiaino di acqua; al contrario se risulta avere ancora siero mettere un po’ di semola continuando a girare; non dovrebbe accadere se è stato ben scolato. Il formaggio prima di questa operazione deve aver fermentato per qualche giorno al caldo (“pesau”) affinché possa filare. Dopo che il formaggio si è sciolto bene ( qui ci vuole un po’ di esperienza, mano a mano inizierete a rendervi conto del perfetto punto) si possono fare due cose:o si prendono delle cucchiate e si poggiano sopra la carta da forno, oppure si mette tutto su carta da forno allargandolo e tagliandolo o in cerchi, o a quadretti, magari con un coppapasta successivamente. Per essere più sicuri passarlo in un colino per togliere ogni residuo di liquido. Mettere sopra ogni porzione del formaggio il limone grattugiato, valutate voi quanto in base al gusto personale. Il limone se volete lo potete aggiungere al formaggio quando è quasi sciolto ancora in pentola lasciandolo in mezzo.Tirare la pasta fine finché regge la macchinetta (mi raccomando toglierla dal frigo perché dev’essere a temperatura ambiente) e formare il dolce, aiutandovi con un coppapasta o con una tazza da colazione, cercando di fare uscire l’aria e chiudere un cerchio con la rotellina dentata. Friggere in olio ben caldo fino a quando si gonfiano, senza mai girarle, aggiungendo dell’olio caldo sulla superficie con un cucchiaio senza bruciarle, il dolce deve risultare poco dorato,quasi madreperlato. Scolarle su carta cucina o carta per fritture, metterle sul piatto di portata e cospargerle di miele buono. Il miele deve rispecchiare il territorio: cardo, castagno, eucalipto, asfodelo, cisto, corbezzolo. Un piccolo trucco: prima della frittura coprire sas seadas con un panno o meglio ancora pellicola affinché non prendano aria per non far asciugare la pasta.
Si possono congelare per poi riscongelare prima di friggerle.
Aggiungo in virtù del rispetto della tradizione che la pasta deve essere rigorosamente di semola di grano duro, lo strutto non può essere sostituito con il burro e il formaggio non deve essere grattugiato ma fatto sciogliere in padella. Tutte le altre versioni non fanno parte dell’originalità del dolce e andranno a modificare il sapore.
Una ricetta un po’ laboriosa ma molto gratificante.
Provatele e fatemi sapere come vi son venute!
A presto, Pina.